What If…? 2.0

Video_Promo What If…? 2.0

Opening Event – 09:45

Introduce


Dott.ssa Mariagrazia MAZZARACO

Dott.ssa Mariagraia Mazzaraco – Giornalista, Presidente de L’Albero Verde della Vita – E.T.S.

Nel percorso verso una nuova sostenibilità condivisibile, lo strumento artificiale, ha, come in quasi tutti i settori produttivi e non, medici, militari, economici, sociali, saldato le proprie radici assistendo oramai l’essere umano in tutte le sue attività (Co-pilot). Con lo studio delle nuove ‘super intelligenze artificiali’ (Stage 3 – A.S.I. Coscienza della macchina), il perfezionamento di quella ristretta o limitata (Stage 1 – A.N.I. machine learning) e l’ascesa di quella ‘generale’ (Stage 2 – A.G.I. intelligenza meccanica), abbiamo assistito in un ventennio, all’evoluzione di macchine puramente reattive (Specializzate in una singola area a risolvere un problema) e con una memoria limitata (A.N.I.) che passando ad un’intelligenza ‘generale’ paragonabile a quella di un cervello umano (A.G.I.) con una propria coscienza (teoria della mente), si sta avviando a trasformarsi in una ‘A.S.I.’, ossia sistemi dotati di autoconsapevolezza o consapevolezza di sé e quindi con un potenziale intelligente che supera di gran lunga quello di qualunque essere umano. Partendo da questi presupposti, questa convention, tratterà dell’evoluzione dell’intelligenza artificiale, applicata nella fattispecie, nell’aspetto della transizione ecologica dei settori produttivi e non, con le relative problematiche fattive delle fasi di transizione verso quello Sviluppo sostenibile, declinato secondo le indicazioni di Agenda 2030 dell’ONU, suddiviso in 17 Obiettivi (Goals) e 169 sotto-obiettivi (target), che toccano aspetti ambientali, sociali ed economici.

L’uso dell’Intelligenza Artificiale, connesso con la sempre più crescente digitalizzazione del tessuto economico e sociale, può aiutare a monitorare e gestire le conseguenze delle scelte che potranno produrre un futuro Sviluppo sostenibile e, su questa linea, L’Albero Verde della Vita che è attenta a questo fenomeno in continua evoluzione che è la transizione ecologica (ossia processo di innovazione tecnologica e rivoluzione ambientale, che favorirà economie circolari atte al rispetto della sostenibilità ambientale negli aspetti della riduzione attiva delle emissioni per il miglioramento della qualità dell’aria e il contrasto all’inquinamento atmosferico nei settori della mobilità, del riscaldamento domestico e dell’agricoltura, per il rispristino degli ecosistemi anche attraverso l’impiego di energie sostenibili, l’economia circolare e la cosiddetta riduzione passiva), attraverso  le proprie attività associative, vuole dare il proprio contributo attraverso la promozione e sensibilizzazione di progetti ‘green’ come ‘What If…’, a sostegno e supporto di tutte quelle realtà che lavorano per costruire un domani più sostenibile per ‘Lasciare il mondo, un posto migliore di come lo si è trovati’ (Baden Powell).


Working Panels

Start (aprx): I° 10:00 – II° 12:30 – III° 17:00

Intervengono

I° PANEL – 10:00

Dott. Giuseppe GALDI

Dott. Giuseppe Galdi – Dirigente medico Asl Roma 3, Psichiatra ed Anatomopatologo

L’isolamento relazionale e l’intelligenza artificiale: opportunità o aumento del disagio mentale?

Le misure di distanziamento sociale introdotte durante la pandemia SARS-CoV-2 hanno comportato un aumento dell’isolamento relazionale esacerbando il disagio mentale nella popolazione, in particolare tra i giovani. La società contemporanea, già caratterizzata da solitudine e individualismo, ha visto amplificare questo disagio, con un conseguente aumento dell’utilizzo dei farmaci.

In questo contesto, l‘intelligenza artificiale (IA) può essere considerata un’estensione dell’intelligenza umana, ma solleva anche questioni fondamentali sull’identità umana e sulla nostra relazione con la tecnologia.

Ci integreremo con l’IA uscendo dal solipsismo o questo aumenterà il disagio legato all’isolamento e alla solitudine? Qual è il significato dell’essere umano in un mondo sempre più tecnologico?

Questo contributo esplorerà le implicazioni dell‘IA sulla salute mentale e sull’identità umana, cercando di rispondere a queste domande fondamentali.

Ing. Marco GOTTARDO

Ing. Marco Gottardo – Professore, Dottore di ricerca pH.D. in Nuclear Fusion and Engineering.

Dal Bit al QuBit (Quantum Bit)

L’evoluzione dell’informatica ha portato alla transizione cruciale da bit classici a quantum bit (qubit). Mentre i bit tradizionali rappresentano informazioni in forma binaria (0 e 1), i qubit sfruttano i principi della meccanica quantistica, permettendo di rappresentare simultaneamente entrambi gli stati grazie al concetto di sovrapposizione. Questo passaggio non solo aumenta notevolmente la capacità di elaborazione delle informazioni ma introduce altresì la possibilità di velocizzare algoritmi e risolvere problemi complessi, inaccessibili ai computer classici. Attraverso l’analisi delle proprietà fondamentali dei qubit, come l’entanglement e la coerenza quantistica, il presente lavoro esplora le implicazioni di questa innovazione in vari settori: dalla crittografia alla simulazione di sistemi quantistici delineando future direzioni della ricerca e le sfide da affrontare per una piena realizzazione dei computer quantistici che, con il loro potenziale contribuiscono significativamente alla transizione ecologica e allo sviluppo sostenibile in diversi modi:

  1. Ottimizzazione dei processi: I computer quantistici possono risolvere problemi complessi di ottimizzazione, come la gestione delle risorse energetiche, la pianificazione della rete elettrica e l’efficienza nella produzione, riducendo così i consumi e le emissioni.
  2. Materiali avanzati: La simulazione di nuovi materiali attraverso i computer quantistici può portare alla scoperta di materiali più efficienti per la produzione di energia rinnovabile, quali celle solari o batterie, migliorando le performance e riducendo l’impatto ambientale.
  3. Modelli climatici: I computer quantistici possono migliorare la modellizzazione dei cambiamenti climatici e delle loro conseguenze permettendo una previsione più accurata e strategie più efficaci per la mitigazione e l’adattamento.
  4. Ricerche nel campo della biotecnologia: La comprensione di processi biologici complessi tramite simulazioni quantistiche potrebbe portare a soluzioni innovative nel settore agroalimentare, aumentando la sostenibilità della produzione agricola e riducendo l’uso di pesticidi e fertilizzanti.
  5. Reti intelligenti: La gestione e il monitoraggio delle reti energetiche intelligenti possono beneficiare delle capacità di calcolo avanzato dei computer quantistici, migliorando l’integrazione delle fonti rinnovabili e l’efficienza energetica. Questi aspetti dimostrano come la computazione quantistica possa giocare un ruolo chiave nel raggiungere obiettivi di sostenibilità e nell’affrontare le sfide ambientali. Tuttavia, è importante continuare a investire nella ricerca e nello sviluppo per realizzare pienamente queste potenzialità.
Arch. Stefano PIGAZZANI

Arch. Stefano Pigazzani – Architetto, Project and Interior Designer

Realizzazione di Serramenti in Biopolimero Biodegradabili e Compostabili

– Progetto candidato alla VI° Edizione del Premio GIUSTA TRANSIZIONE – (Festival dello Sviluppo Sostenibile 2025) in Collaborazione con L’Associazione L’Albero Verde della Vita

Il settore edile si affida prevalentemente a polimeri derivati da idrocarburi, con svantaggi ambientali legati a non biodegradabilità, origine non rinnovabile e impiego di sostanze chimiche dannose.

A fine ciclo vita, questi materiali, anche riciclati, diventano rifiuti. Il progetto mira a sviluppare un compound innovativo e sostenibile per serramenti, basato su biopolimeri da fonti rinnovabili e cariche da scarti agro-alimentari (pomodoro e vite). L’obiettivo è ottenere un materiale estruso performante, privo di sostanze chimiche in produzione, biodegradabile e compostabile, con ridotte emissioni di gas serra. Si prevede di migliorare le proprietà meccaniche e termiche dei biopolimeri e la loro compostabilità.

Il progetto include la definizione del design di un serramento estrudibile, compostabile o riciclabile.

Le fasi operative prevedono: la formulazione e caratterizzazione di un compound compostabile rinforzato con scarti agroindustriali, analizzandone le proprietà meccaniche, chimico-fisiche e la morfologia tramite microscopia elettronica; l’ottimizzazione tramite Design of Experiment (DoE) e la valutazione di compostabilità e biodegradabilità secondo normative; la realizzazione di placchette tramite stampaggio a iniezione per collaudo; lo studio reologico del materiale per lo stampaggio; la progettazione e validazione dello stampo a estrusione; la realizzazione di un prototipo concettuale di serramento con  Fused Deposition Modeling FDM; e la valutazione di sostenibilità ambientale con metodologia LCA.

Il progetto si distingue per il suo orientamento industriale, superando la fase di ricerca accademica sui biocompositi da fibre naturali. L’innovazione risiede nella produzione di un compound biodegradabile da scarti agroalimentari e nella possibilità di utilizzare diverse tipologie di scarti stagionali. Questi compositi possono ridefinire il settore per performance e applicazioni, aprendo un vasto mercato grazie anche alla biodegradabilità. La sfida principale è lo sviluppo di un processo produttivo scalabile e commercialmente valido, considerando anche la dispersione degli scarti e la compostabilità, con benefici economici, ambientali e di immagine aziendale.

Il progetto promuove l’eco-design, integrando aspetti ambientali nella progettazione per eliminare il concetto di rifiuto. Il serramento sarà realizzato con un biopolimero da scarti agricoli non alimentari, biodegradabile tramite compostaggio controllato. Questa iniziativa si allinea agli obiettivi regionali di diversificazione del mercato, contaminazione di competenze e chiusura dei cicli produttivi. La traiettoria di sviluppo riguarda la sostenibilità del processo produttivo e la valutazione del ciclo di vita (LCA), favorendo la simbiosi industriale e il recupero di materia prima. L’uso di sottoprodotti agricoli come materia prima promuove un’economia circolare e il riciclaggio riduce il consumo energetico.

Gli output del progetto includono: lo sviluppo di un compound ecosostenibile da scarti di pomodoro e bioplastica con adeguate proprietà meccaniche; un database scientifico sulla biodegradabilità; la progettazione dello stampo per l’estrusione del serramento; un prototipo funzionale in ABS; e l’introduzione della metodologia di progettazione “per l’ambiente” (Life Cycle Design). La realizzazione di un serramento compostabile permette il recupero del materiale a fine vita, riducendo l’impatto ambientale complessivo.

Il progetto contribuisce a creare una filiera ad alto valore aggiunto per il recupero di scarti agroalimentari, attualmente smaltiti o usati per energia. Non esiste ancora una filiera specifica in Italia per questo tipo di rifiuto. L’interesse di aziende locali con sistemi di stoccaggio è già emerso. L’azienda acquisirà competenze sui biocompositi biodegradabili, migliorando la sua immagine a livello nazionale e internazionale. Lo sviluppo di una tecnologia ecocompatibile e di un prodotto con design innovativo favorirà la crescita competitiva nel settore edile, differenziandosi dal core business tradizionale. L’azienda mira a far parte di una “filiera di prodotto” con l’obiettivo di un modello produttivo “dalla culla alla culla”, integrando i concetti di metabolismo tecnico e biologico e valutando l’impatto ambientale tramite LCA e LCD, in linea con i principi dell’Eco-design.

Il mercato delle bioplastiche è in crescita, con l’Europa terzo produttore mondiale. L’Italia, esportatrice di rifiuti plastici, può beneficiare di una riorganizzazione della fase di smaltimento per promuovere la sostenibilità e creare sinergie industriali. I consumatori sono sempre più disposti a spendere per prodotti ecocompatibili, e l’attenzione all’ambiente migliora l’immagine del marchio. Gli Ecolabel certificano le proprietà ambientali dei prodotti, influenzando anche gli appalti pubblici. L’eco-design non solo soddisfa i consumatori ma può anche ridurre i costi di produzione e promuovere l’innovazione, rappresentando un approccio proattivo all’adeguamento legislativo.


 

II° PANEL – 13:00

Lorenzo PRANOVI

Lorenzo Pranovi Accellerator Specialist INFN – LNL

Realtà Virtuale e Sostenibilità Green nei Progetti di Ricerca

Il seminario esplorerà l’integrazione della realtà mista (MR) in ambito di ricerca scientifica, con un focus particolare sulle applicazioni innovative sviluppate presso il Virtual Reality Laboratory (VR Lab) dell’INFN-LNL di Legnaro (Padova). L’adozione delle tecnologie di virtualizzazione estesa 3D, ormai sufficientemente mature, offre nuove opportunità per ottimizzare processi e risorse nei laboratori di ricerca per la fisica nucleare. Le applicazioni in fase di sviluppo, come il training virtuale per le operazioni, sistemi di controllo virtualizzati, le visite virtuali dei laboratori e le piattaforme multimediali per riunioni, non solo mirano a migliorare l’efficienza operativa ma anche a promuovere una maggiore collaborazione tra i gruppi di ricerca con un impatto positivo sulla sostenibilità delle risorse.

Il seminario illustrerà come la VR possa contribuire alla riduzione dei consumi energetici e delle risorse materiali, sostenendo pratiche più green e resilienti nei laboratori scientifici. L’obiettivo del seminario è dimostrare come la tecnologia possa rispondere alle sfide ambientali migliorando l’efficienza e la sostenibilità dei progetti di ricerca favorendone una maggiore consapevolezza ecologica nel settore scientifico.

Prof. Marco GALDI

Prof. Marco Galdi – Docente di Diritto presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche – Università di Salerno

Tutela dell’ambiente e intelligenza artificiale

Il tema sará declinato in due diverse direttrici di marcia: come è noto, i sistemi di IA sono particolarmente energivori, impattando sull’ambiente. D’altraparte, non mancano le applicazioni dell’IA per la tutela dell’ambiente, potendosi con essa ottimizzare i sistemi di monitoraggio dell’inquinamento, razionalizzare il consumo di energia, ridurre i consumi di acqua, concimi e pesticidi in agricoltura, efficientare il ciclo dei rifiuti, attraverso l’identificazione automatica dei materiali da riciclare, ecc. Si tratta, quindi, di bilanciare i contrastanti interessi, potendosi ad esempio rinvenire il giusto equilibrio nel principio secondo cui, da una parte, l’implementazione dell’IA dovrebbe essere assicurata solo ricorrendo ad energia prodotta da fonti rinnovabili o comunque a basso impatto ambientale e, in ogni caso, dall’altra, dovrebbe giustificarsi il ricorso all’IA esclusivamente nei casi in cui il suo utilizzo implichi un saldo negativo in termini complessivi di emissioni.
Il tutto, ovviamente, andrebbe altresì valutato anche nell’ottica di un possibile ritorno all’energia nucleare di nuova generazione; anche qui, peró, con tutte le connesse problematiche circa i tempi e gli investimenti necessari, lo smaltimento delle scorie radioattive ed i collegati problemi di sicurezza internazionale.
Il tema sará esaminato alla luce dell’attuale disciplina dell’IA a livello eurounitario e nazionale e nella prospettiva de jure condendo.


III° PANEL – 17:00

Romeo CECCATO

Romeo Ceccato – Consulente Formatore esperto per Robotica ed Intelligenza Artificiale

Presentazione di A.1.D.@. (Assistente Interattivo Domestico Avanzato)

– Progetto de L’Albero Verde della Vita –

A.1.D.@ aka A.I.D.A., oltre a svolgere tutte le funzioni di un mero assistente virtuale quali Alexa o Google Assistant, è la startup del prototipo di un Robo-bot domestico, progettato per assistere l’Utente, in un ambiente controllato, nello svolgere interazioni di concetto avanzate ed empatiche.

Ausili Intelligenti – I Personal Bot –

La Robotica cognitiva è uno dei campi in cui gli “Ausilii intelligenti”, sono richiesti per le applicazioni inerenti la neuro-riabilitazione robotica e  lo studio di meccanismi di controllo motorio del soggetto umano per sviluppare tecnologie utili nei programmi dedicati; da qui, la robotica quale strumento per eseguire esercizi cognitivi.

In Italia, ad esempio, Federica Piras, responsabile degli studi neurolinguistici condotti presso il laboratorio di Neuropsichiatria della Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma e dei protocolli di valutazione neuropsicologica per lo studio delle capacità cognitive nelle malattie psichiatriche, insieme al team del laboratorio di Neuropsichiatria della Fondazione, sta studiando le possibilità offerte dai robot per tenere costantemente in esercizio, anche a casa, le funzioni cognitive, soprattutto nelle persone anziane. Il sistema permette la valutazione costante di una serie di parametri, anche su tono dell’umore benessere auto-percepito,
fornendo un programma di stimolazione personalizzato.

La neuro-riabilitazione robotica (ad esempio, per far svolgere ai degenti esercizi ripetitivi) comincia a trovare applicazione anche nel supporto agli anziani che, trovandosi ad affrontare una serie di sfide correlate alla loro età, intendono (a ragione) mantenere la propria autonomia il più a lungo possibile.

Il fatto che sia un robot umanoide a fornire indicazioni (i “consigli” e suggerimenti per uno stile di vita sano o le sollecitazioni per lo svolgimento del piano di attività giornaliero) nasce dall’osservazione, comprovata scientificamente, che gli anziani si sentono meno criticati o giudicati quando dei test di valutazione sono somministrati da un robot umanoide rispetto ad un operatore, mentre mostrano livelli di coinvolgimento più elevati quando le attività di stimolazione sono svolte mediante un robot, rispetto l’uso di un tablet.

L’invecchiamento della popolazione comporta una maggiore incidenza delle malattie correlate a questa fascia d’età, come la demenza senile. Secondo le stime attuali, entro il 2050 ci saranno oltre 130 milioni di persone con demenza in tutto il globo.

I trattamenti, che spaziano dalla terapia cognitiva a quella logopedica, fino alla neuro-psicomotricità, oggi sono supportati anche dall’utilizzo delle nuove tecnologie.

E’ il caso di QT robot, un umanoide che aiuta i bambini con autismo ad imparare nuove competenze comunicative, emotive e sociali. «QT è stato realizzato da una start-up di Lussemburgo – spiega Veronica Scordino, logopedista e linguista del CRC (Centro Ricerca e Cura) – Il robot è in grado di stimolare il bambino durante le sue attività terapeutiche, aumentano sia il livello che i tempi di attenzione.

Qualcuno afferma che attualmente questi robot non rispondono pienamente alle esigenze delle persone anziane: i progettisti e gli sviluppatori non conoscono i reali bisogni e le aspettative di questi utenti, anche perché la ricerca sull’uso dei robot nella popolazione geriatrica è all’inizio e gli studi scientifici sulle persone anziane richiedono molto tempo. Senza contare che l’uso di nuovi dispositivi tra utenti anziani può essere ostacolato da diversi fattori come problemi di memoria, apprendimento e orientamento.

Per superare questi ostacoli occorrerebbe incentivare la ricerca e promuovere prototipi funzionali alle esigenze dell’utente.

Si parla a questo proposito di ricerca “user centred”, centrata sull’utente e guidata dai suoi bisogni e aspettative.

Per le persone anziane ci vorrebbero tecnologie con interfacce semplici e intuitive con la possibilità di personalizzare le funzionalità e che offrano utilità reale nella vita quotidiana. Il lavoro della ricerca è appena iniziato, sarà lungo e complesso e dovrà affrontare non solo aspetti funzionali ma anche questioni sociali, legali ed etiche.

La robotica assistiva quindi, potrebbe davvero aiutare nella gestione dell’invecchiamento della popolazione e del conseguente impatto sulla salute pubblica.

S.E.R. Antonio Monsignor STAGLIANO’

S.E.R. Antonio Monsignor STAGLIANO’ – Presidente della Pontificia Accademia di Teologia Vaticana

Il MetaVerso

Il Metaverso di Zuckerberg e ogni metaverso costruibile dall’uomo, costituirà una possibilità di sviluppo dell’umano o la sua definitiva alienazione: tra questa due alternative si giocherà il nostro futuro. Per Emanuele Severino, il paradiso della tecnica sarà l’inferno degli umani. In questa direzione dovrebbe ritornare a ricevere ascolto la “parola del cristianesimo” che già agli inizi ha salvato l’umanità dalle sue derive gnostiche. Il genio del cristianesimo sta nell’evento dell’Incarnazione, il Verbo di Dio assume in Gesù “carne umana” per salvare l’umanità nel suo essere “carne-corpo”: perciò la “parola del cristianesimo” è resiliente a ogni simulazione dell’umano e ad ogni sua evanescente simulazione.

Mirko PELLEGRIN

Mirko Pellegrin – Scrittore, Pubblicista, Coordinatore TriVeneto Centro Ufologico Nazionale (C.U.N.)

Contattismo Ufologico, mistificazione o scomoda realtà? – Sulla questione del contattismo in ambito ufologico –

A partire dal secondo dopoguerra nella scena ufologica compare il fenomeno del “contattismo”, ovvero il soggetto umano che dichiara di essere in contatto con presunte entità aliene. A tal proposito, George Adamski deve essere considerato il primo contattista della storia dal momento che egli sostenne di aver avuto il primo incontro con gli alieni nel 1952 mentre si trovava nel deserto della California lungo la Desert Center Rice Road con alcuni amici. Qui avrebbe incontrato un alieno, chiamato Orthon, proveniente dal pianeta Venere grazie all’ausilio di un’astronave più volte fotografata anche alla distanza di pochi metri. Polacco, naturalizzato statunitense, sosteneva che gli alieni provenienti dagli altri pianeti del sistema solare insistevano sul fatto che i Terrestri dovevano rinunciare ad ogni tipo di guerra ed anche agli esperimenti nucleari al fine di non causare gravissimi danni ecologici (infatti le problematiche ecologiche rivestono grande importanza nell’ufologia religiosa soprattutto negli anni ‘50 e ’60 del secolo scorso contribuendo per molto tempo al mito dell’alieno buono). Quindi il tema ecologico, oggi a noi molto vicino, era già presente in ambito ufologico molti anni orsono, sfatando l’idea che sia un aspetto relativamente recente.

Gli extraterrestri avrebbero comunicato al contattista che non erano interessati alla Terra come pianeta da colonizzare, anche se era vero che a volte in passato era stato usato come luogo di confino per alcuni alieni indesiderati sugli altri pianeti (teoria del pianeta Terra- prigione), ma erano preoccupati per l’uso dell’energia atomica con scopo bellico da parte dell’umanità e delle sue conseguenze, operando quindi attivamente per scongiurare esplosioni dovute all’accumulo di “energia atomica” nell’atmosfera verificatosi a causa degli esperimenti nucleari del dopoguerra. Egli definì gli alieni “Fratelli dello Spazio”: in sintesi per Adamski gli alieni erano dei fratelli maggiori degli esseri umani cosicché il concetto di “fratellanza” veniva esteso per la prima volta agli abitanti degli altri pianeti. Questi “Fratelli dello Spazio” verrebbero sulla Terra per aiutare gli uomini ad uscire da questo periodo difficile così come avrebbero già fatto in passato.

Oggi, nonostante il fenomeno del contattismo sia ancora attuale, questi aspetti ecologici sono messi in secondo piano dando la priorità, a detta dei contattisti, ad aspetti più profondi come la coscienza, la spiritualità o la trascendenza: se poi vengono allargati su ampia scala si arriva addirittura a parlare di Cosmo (Coscienza Cosmica, Spiritualità Cosmica, ecc.) fino a toccare i confini del metaverso. È chiaro che tali soggetti vanno presi con le dovute cautele, senza proclamarli portatori di verità (in quanto in ambito ufologico nessuno ha la verità in mano!) ma devono anche essere considerati “osservati speciali” in quanto in alcune circostanze si sono rivelati essere a conoscenza di informazioni scoperte essere corrette anni dopo.

Emilio FERRARA

Emilio Ferrara – Scrittore, Ricercatore indipendente ed autore della Collana Testi Domus Sapientiae

Il simbolismo del grano e del pane nelle sacre scritture; ‘kal e esthì’: mangiare nell’antico e Nuovo Testamento.

Esiste una relazione tra Sacre Scritture e Cibo? Assolutamente si: ‘dalla pesca miracolosa alle nozze di Cana, banchetti, cibo e bevande sono descritti in diversi passi dei Vangeli’. Il Testo Sacro non è certamente un libro di ricette ma, attraverso le vicende presentate nelle sue pagine, offre preziosi spunti teologici ed antropologici per comprendere l’evoluzione delle abitudini e dei comportamenti dell’uomo. Quali erano le prescrizioni alimentari del popolo d’Israele? Adamo ed Eva erano vegetariani? Cosa mangiava Gesù?

Se leggiamo tra le pagine evangeliche, il ministero di Gesù inizia proprio con un banchetto, le nozze di Cana e termina con un pasto, l’Ultima Cena. Anche negli incontri che i discepoli avranno con Gesù dopo la sua Risurrezione, i pasti giocano un ruolo fondamentale. Basti pensare al pane spezzato sulla via di Emmaus e la pesca miracolosa nel mare di Galilea.

Quale modello alimentare è possibile riscontrare nella Bibbia? Come sarà stato un pasto tipico di Gesù e dei suoi discepoli? Cosa mangiavano e cosa bevevano nei tempi descritti dalla Bibbia?

In linea di massima l’alimentazione tipica di un ebreo del medio oriente si basava essenzialmente sul paneil pane risulta l’alimento base sia per i ricchi sia per i poveri. Si produceva quotidianamente e si consumava ad ogni pasto. ‘Quando finiva il pane era finito tutto’, hanno scritto in proposito eminenti biblisti.

Nella Scrittura sono due i verbi adoperati per indicare la parola mangiare: ‘kal  e esthí’. Il verbo ebraicokal’ è adoperato nell’Antico Testamento e indica l’atto quotidiano e vitale del “mangiare”, l’atto che determina nutrimento. Questo verbo ricorre ripetutamente nel racconto della caduta di Adamo ed Eva (Gn 3) originata dalla trasgressione dell’ordine divino di non “nutrirsi” dei frutti dell’albero della conoscenza del bene e del male. Nel Nuovo Testamento, invece, sono utilizzati i verbi greci esthí e fágomai che indicano il mangiare un alimento che si è guadagnato cioè prendere cibo: il frutto di un albero, la carne, in particolare la carne sacrificata agli idoli, i pani dell’offerta, la Pasqua, la cena del Signore, il pane spezzato.

Già nell’Antico Testamento si trovano molti riferimenti all’alimentazione dei patriarchi. Isacco, ad esempio, coltivava grano e Giacobbe mandò i suoi figli in Egitto durante la carestia per acquistarne. Infatti, come scopriremo poi, proprio il grano ed i suoi derivati oltre a rivelarsi nella loro simbologia intrinseca gli ingredienti ed alimenti fondanti di un’intera cultura religiosa, è possibile che rappresentino, non solo elementi prodotti spontaneamente da ‘madre natura’, ma da un ‘miracolo divino’ o forse ‘da un intervento genetico non terrestre’? – E’ plausibile quindi, definire il grano un mostro genetico dalla quasi inspiegabile genesi evoluzionista spontanea?

Dott. Roberto DOZ

Dr. Roberto Doz – Colonnello Pilota (r) – Aeronautica Militare Italiana. Dal 1985, dopo un avvistamento diretto, è tra i massimi esperti europei del fenomeno UAP/UFO. Coordina il gruppo storico “Ufo e Piloti” ed è Advisor dell’ I.C.E.R. (Internationale Coalition for Extraterrestrial Research)

L’intelligenza artificiale confermerà ipotesi di un’antica attività aeronautica non terrestre sul nostro pianeta?

l fenomeno degli oggetti volanti non identificati è da sempre un fenomeno prevalentemente aeronautico.  La competenza e professionalità dei piloti testimoni fa la differenza e lo dimostrano i dati raccolti da sensori militari nei voli dei Top Gun delle portaerei della Marina USA. L’intelligenza artificiale potrà modellare un profilo del fenomeno possibilista qualora venga educata con dati storicamente oggettivi pragmatici e non negazionisti a prescindere.

Conclude

Dott. Roberto PINOTTI

Dott. Roberto Pinotti – Sociologo, Scrittore, Giornalista aerospaziale, Fondatore del Centro Ufologico Nazionale (C.U.N.) e dal 2021 Presidente dell’I.C.E.R. (Internationale Coalition for Extraterrestrial Research)


 

What If…? 2.0 – de L’Albero Verde della Vita – è un Evento Candidato al

Partner – Partner Istituzionali – Media Partner ed in collaborazione con

Con i patrocini di

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Stemma della Pontificia Accademia di Teologia Vaticana
Laudato Si’
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Stemma Comunale del Municipio di Padova
Logo del Centro Ufologico Nazionale
Logo dell’ Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – Laboratori Nazionali di Legnaro

ed in collaborazione con

Logo de La Linfa
Logo de La Linfa VideoLab

Realizzazione di Serramenti in Biopolimero Biodegradabili e Compostabili de l’Arch. Stefano Pigazzani in collaborazione con L’albero Verde della Vita, è un progetto candidato alla VI° edizione del


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Il programma giornaliero dell’Evento What If…? 2.0, potrebbe, per cause non direttamente imputabili a L’Albero Verde della Vita, subire delle variazioni sugli orari di apertura e/o di lavoro dei singoli Panel.


 

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