“COMMEMORAZIONE DEL CENTENARIO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE: PER NON DIMENTICARE” – 20 DICEMBRE 2018 – GIOIA DEL COLLE (BA)



«Mai più la guerra», «la guerra è un’avventura senza ritorno» risuonavano indelebili le parole di condanna dell’orrore bellico di Papa Paolo VI e di Papa Giovanni Paolo II riprese nel 1917 da Papa Benedetto XV che definì il primo conflitto mondiale una «inutile strage», combattuta, paradossalmente, tra paesi che professavano la stessa religione cristiana. L’associazione “L’Albero Verde della Vita ha voluto ricordare i tanti soldati che hanno combattuto per la nostra Patria – purtroppo molti non hanno fatto ritorno dal fronte – con un evento intitolato “Commemorazione del Centenario della Prima Guerra Mondiale: per non dimenticare” organizzato giovedì 20 dicembre 2018 presso il Cine-Teatro della parrocchia del Sacro Cuore di Gioia del Colle. L’evento in programma ha ricevuto l’autorizzazione all’uso del logo ufficiale delle Commemorazioni del Centenario della prima guerra mondiale, in data 18 luglio 2013, il Patrocinio della Regione Puglia e del Comune di Gioia del Colle. Numerosi i compiacimenti pervenuti dal Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, dal Vice Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Salvini, dal Ministro della Difesa Elisabetta Trenta, dal Capo del Cerimoniale del Ministero della Difesa Col. Mario Neri, dall’Ufficiale Coordinatore del Comando Forze Operative Sud, Col. Gian Nicola Luciano, dal Governatore della Puglia Dott. Michele Emiliano, dal Commissario del Comune gioiese Pref. Umberto Postiglione. Riproduzione di sequenze tratte dal film “Joyeux Moel – Una verità dimenticata dalla storia” sulla tregua di Natale della prima guerra mondiale, nel dicembre 1914, fra soldati di trincea tedeschi, francesi e britannici hanno introdotto l’intervento del prof. Sergio D’onghia. È il racconto romanzato di un episodio reale accaduto nel dicembre 1914, quando Guglielmo di Prussia, principe ereditario dell’impero tedesco, mandò il primo cantante dell’Opera di Berlino in visita al fronte. Quando il tenore, Walter Kirchhoff, cantò per il 120º e il 124º reggimento Württemberg, i soldati francesi salirono sulle proprie trincee e applaudirono: una “favola di Natale” oseremmo definirla che nella magica notte ha visto la cessazione delle ostilità. Toccante episodio di umanità seppur poco noto che, sottolinea lo storico gioiese, non ha cambiato le sorti della guerra di lì a poche ore ripresa lasciando sul campo di battaglia morti e feriti. Tra le numerose lettere e scritti rinvenuti in Archivi di Stato a testimonianza della vita nelle trincee, tanto della sofferenza dei militari quanto di quello spirito patriottico per cui combattevano si ricorda la corrispondenza di un militare gioiese, tale Vito Antonio Favale ritrovante in quel di Udine. A seguire l’intervento del prof. Giuseppe Mastromarino ne “Il ruolo dei Cappellani Militari e la funzione delle case del soldato nella grande guerra 1915-18, la figura di Padre Semeria e di Padre Giovanni Minossi nelle case del Soldato”, ex alunno dell’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, ha contribuito con i suoi libri e articoli a far conoscere e divulgare la storia umana, religiosa, culturale di due grandi personaggi come Giovanni Semeria e Giovanni Minozzi, protagonisti, a vario titolo, di quel complesso e difficile periodo storico tra fine ‘800 e prima parte del ‘900. Commovente ricordo di Padre Minozzi, fondatore delle “Case del Soldato”: cappellano militare durante la guerra in Libia, il prete si convinse che i soldati non avrebbero dovuto riposarsi nelle retrovie concedendosi all’alcool e ai piaceri della carne, ma frequentando piuttosto centri di ricreazione dove poter ascoltare musica, assistere a spettacoli teatrali, leggere giornali o libri, frequentare corsi di scrittura (molti soldati erano analfabeti) e scrivere lettere ai propri cari. Iniziativa accolta positivamente dai comandi militari in quanto nelle Case del Soldato si poteva accrescere la fiducia nei combattenti e far assimilare in maniera indiretta valori e idee. Preziosi i contributi offerti dagli studenti dei locali Istituti Comprensivi “R. Canudo – P.V. Marone-G. Galilei” e “Losapio San Filippo Neri” che hanno letto e decantano scritti dal fronte rinvenuti negli archivi storici. Encomiabile l’alacre lavoro didattico di ricostruzione storica eseguito dagli alunni dell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore di Acquaviva delle Fonti (BA) – C. Colamonico-N.Chiarulli: accompagnati da uno angoscioso sottofondo musicale, hanno letto alcune testimonianze sulla vita di trincea; la precarietà della vita, costantemente posta di fronte a una sensazione opprimente di morte è stata espressa con le parole di Giuseppe Ungaretti in “Fratelli” dove la fragilità umana è narrata dall’autore attraverso il confronto tra individuo e natura. E…”per non dimenticare”, il “Canto degli Italiani” meglio conosciuto come Inno di Mameli intonato da tre studentesse del Colamonico che per l’occasione hanno indossato magliette con i colori del tricolore. L’atrio del teatro della parrocchia del Sacro Cuore è stato addobbato da ben 13 cartelloni che hanno ripercorso i momenti salienti delle vicende belliche dal 1915 al 1918; un tocco di colore in omaggio al Natale è stato offerto dall’Albero delle Caramelle che ha realizzato e donato per l’occasione una scultura di palloncini dai colori del tricolore. Presenti anche le associazioni combattentistiche e d’arma della Marina Militare, dell’Aeronautica Militare e dei Bersaglieri. Un toccante momento di preghiera è stato riservato da Don Carlo Verrecchia: una bellissima preghiera di Padre Minozzi in ricordo dei caduti ed una benedizione particolare per tutti gli intervenuti alla manifestazione. La serata è terminata con un allegro momento di fraternità: panettoni, pandori e spumanti per un brindisi ben augurante offerti dalla pasticceria Ancona di Acquaviva delle Fonti, La Fornarina di Palo del Colle, Antonio Vasco bevande di Gioia del Colle. Conferito Diploma di Benemerenza de L’Albero Verde della Vita “per la collaborazione fornita nell’organizzazione dell’evento de L’Albero Verde della Vita “Commemorazione del Centenario della Prima Guerra Mondiale: per non dimenticare” agli storici D’Onghia e Mastromarino. L’Istituto Colamonico è stato insignito di un Diploma d’Onore “per la disponibilità e dedizione dimostrata a favore delle finalità associative, culturali e umanitarie cui la presente Istituzione si Onora di realizzare e promanare” ritirato dalle Proff.sse Milena Pricci e Anna Di Gioia. Benemerenza che gli studenti hanno consegnato durante una cerimonia ufficiale al Preside D.ssa Chiara Losurdo che di contro ha rivolto parole elogiative e di ringraziamento agli alunni, alle docenti per il lavoro svolto ed a L’Albero Verde della Vita per la partecipazione e l’invito alla “Commemorazione del Centenario della Prima Guerra Mondiale: per non dimenticare”.

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